venerdì 12 ottobre 2007

MiFid e consulenti:il punto della situazione.


La MiFid ha introdotto la figura del consulente individuale ,rimandando però al regolamento ministeriale la disciplina dei requisiti cioè professionalità,onorabilità,indipendenza e patrimonio.
Per l'accesso i requisiti saranno:laurea,esame di ammissione e "crediti formativi"(aggiornamento professionale).L'unica deroga è ammessa per promotori e funzionari di banca in grado di dimostrare lo svolgimento dell'attività professionale nei tre anni precedenti l'iscrizione all'albo.E' fondamentale NON avere carichi pendenti con la giustizia e requisiti di onorabilità.Bisogna dimostrare anche la totale autonomia da altri soggetti abilitati all'esercizio,da imprese assicuratrici e da emittenti di prodotti finanziari. Infine è obbligatoria l'assicurazione che copra il consulente da eventuali richieste danni da parte della clientela.

4 commenti:

save ha detto...

ottimo blog. l'ho scoperto solo adesso. lei crede davvero che la mifid potrà contribuire nella sostanza ad un aumento della lealtà di chi consiglia i risparmiatore retail (ad es. il risparmiatore "pensionato")? in italia non siamo certo famosi per il nostro fair play. inoltre a me sembra che in materia di trasparenza nei confronti del cliente per ora non ci siamo proprio: a volte i prospetti informativi sono comprensibili solo da chi ha un phd in finanza. i prodotti strutturati sono complessi perfino da chi te li propina. aumentare l'educazione finanziaria come dice qualcuno la trovo un'assurdità. ci vorrebbe invece la presenza di consulenti davvero indipendenti, disinteressati e fair, e una forte trasparenza tra chi è affidabile e chi no. ma qui è la mentalità che deve cambiare, la legge non basta. la mifid comporterà solo un appesantimento burocratico e qualche firma in più da parte del cliente?

Cormon ha detto...

Egregio Save,
sono perfettamente d'accordo con la sua "disamina". La speranza è,che a fronte di un "appesantimento" normativo,sia almeno definita in maniera chiara la funzione della "consulenza indipendente"NON generica e remunerata.E' almeno un inizio....
Cormon

Anonimo ha detto...

ottimo blog. Un commento che è anche una domanda. In teoria la logica del consulente individuale è perfetta, soprattutto per chi è molto ricco e può giocare su più tavoli o per chi inizia oggi il suo progetto finanziario, ad esempio un giovane laurato che comincia l'attività professionale.
Ma chi invece negli ultimi 15 o 20 anni ha fatto già alcune scelte, con un progetto vago, usando come fornitore a volte la banca, a volta l'assicuratore (rigorosamente monomandatario) come può ottenere benefici dalla mifid?
Soprattutto l'assicuratore genera un problema essendo, per moltissimi, un fornitore solo marginale di prodotti finanziari e invece il riferimento per la varie assicurazioni: RCA, RC danni casa, ... ... .

Cormon ha detto...

Gentile Luca,
anche in questo commento mi trovo d'accordo,non per "ruffianeria",nel contenuto.Penso inoltre che talvolta i legislatori non riescono a "capire" o a "raggiungere" il mercato finanziario nella sua totalità.Il consulente "ventennale" come lo ha spiegato lei "rischia" di essere un pò penalizzato perchè ha operato,a parere mio, un pò "borderline" con la funzione del promotore o venditore pur non essendo legato a nessuno.Penso inoltre che il consulente indipendente della MiFid dovrà essere "molto invasivo" nelle sue scelte da sottoporre alla clientela(con molte responsabilità rispetto a prima).Anche e purtroppo i "consulenti ventennali" dovranno adeguarsi e fare scelte non occasionali,meno "a lungo respiro"(per esempio :comprare le fiat ora!).Dovranno per questo essere remunerati(per il rischio reputazionale che corrono);la mia è un'opinione personale....
Grazie ancora
Cormon