lunedì 19 novembre 2007

MiFid e fiduciarie


Molti interrogativi si sono posti, nel caso delle fiduciarie, riguardanti la loro classificazione come clienti MiFid. A livello chiarificativo bisogna specificare che le fiduciarie sono “di default” classificate come clientela professionale.Nel caso in cui operarono in proprio rimangono classificate come professionale mentre quando operano per conto terzi devono valutare la tipologia del proprio fiduciante e ,in base a questo ,richiedere al proprio negoziatore una diversa classificazione (al dettaglio).La fiduciaria, procederà alla risposta in termini di classificazione, solo dopo aver sottoposto tale quesito ai propri fiducianti . Sorge un quesito (al quale purtroppo a oggi non abbiamo avuto risposte chiare e sicure..): il fiduciario può avere clientela(fiducianti) “variegata” in termine di classificazione per la quale dare una risposta “univoca” può essere impossibile nei confronti dell’intermediario negoziatore.Il rapporto poi con il suo fiduciante è appunto di solo “fiduciario” per cui,teoricamente, fà solo da “schermo” per l’utilizzatore finale del servizo(fiduciante).Il rapporto è totalmente diverso da una banca che opera solo per conto terzi che opterà per una unica classificazione nei confronti del negoziatore e poi,a sua volta, garantirà (per esempio la best execution)nei confronti della propria clientela. Come fà il fiduciario a classificarsi nei confronti del negoziatore?
Esempio:
-per l’ordine di azioni Fiat acquistate per proprio conto impartisce istruzioni come cliente professionale;
-per l’ordine di azioni Generali acquistate per conto del fiduciante X(cliente al dettaglio impartisce istruzioni come cliente al dettaglio;
-per l’ordine di azioni Telecom acquistate per conto del fiduciante Y(cliente professionale)impartisce istruzioni come cliente professionale.
Risultato:
Un grosso onere operativo in termini di tempo che NON và a favore della miglior esecuzione in ordine di tempo per il cliente(fiduciante) stesso......

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