venerdì 31 agosto 2007

Esercitazione sulla MiFid:esempio di scheda prodotto



Una delle caratteristiche della MiFid è quella di fornire una chiara "lettura" al cliente delle caratteristiche del titolo oggetto di un eventuale acquisto.E' il famoso discorso della trasparenza e dell'informativa al cliente(in questo caso pre trade)in quanto devono essere chiaramente illustrate le caratteristiche e anche le principali componenti di rischio.A titolo esemplificativo provo a esercitarmi con dei dati che sono frutto della fantasia, ma che "simulano"una scheda prodotto fornita da un ipotetico mercato di quotazione Mtf.
Termini dell'emissione
Emittente : Total bank N.V
Settore : Bancario
Rating : Moody's :Aa2; S&P AA- ;Fitch: AA-
Codice Isin: XS00546767893
Ammontare: eur 1.000.000.000
Valuta : eur
Data di godimento: 20.11.2002
Data di scadenza : 20.11.2012
Prezzo di emissione: 99,806
Taglio minimo: eur 1.000
Modalità di rimborso: in un unica soluzione alla scadenza al prezzo pari al 100% del nominale
Cedola lorda: 3,75%
Frequenza cedola: Annuale
Data di stacco prima cedola: 20.11.2003
Base di calcolo: Act/Act
Regime fiscale: Ritenuta 12,50%
Principali mercati di negoziazione: Bonds Mtf,Borsa di Francoforte,Euronext-Amsterdam
Market maker: Banca Globale Italia, Bank Mitctet
Componenti principali di rischio
Rischio di tasso d'interesse:.........
Rischio emittente:.........................

MiFid:un aiuto per i risparmiatori?



A volte è facile interpretare uno "tsunami" di regole quale è la MiFid ,unicamente come un aggravio di costi per le istituzioni finanziarie senza considerare gli sviluppi positivi che si possono avere da questa normativa come servizio reso alla clientela.Da un'analisi più approfondita si può però trovare uno spunto favorevole e molto attuale. Partiamo da uno dei problemi più importanti dei mercati finanziari attuali e cioè la finanza creativa cioè strumenti derivati (vedi caso Banca Italease) offerti alla clientela (PMI)e strutture obbligazionarie complesse(Abs,Rmbs vedi caso mutui subprime).

Per la MiFid le imprese con fatturato inferiore ai 40 milioni di euro,bilancio sotto i 20 milioni e fondi propri che non superano i 2 milioni sono catalogate automaticamente come "investitori retail"con la conseguenza di una serie di "paletti" che impediscono la vendita "facile" da parte delle banche ai clienti stessi di prodotti strutturati. Questa è sicuramente una maggiore tutela per il cliente,ma esiste la possibilità,su richiesta specifica del cliente stesso, di passare a una categoria più evoluta(professionale)con meno restrizioni in termini di facoltà di investimento. In realtà il problema si esaurisce(e non è poco) nell'etica di vendita del consulente/professionista/promotore nei confronti del cliente stesso;più il consulente "spinge" verso un investimento "allettante" più il cliente,attratto da facili guadagni(che per definizione NON esistono)investe senza verificare bene il rischio della proposta finanziaria. Si possono fare due ulteriori obiezioni: il "caso Italease" coinvolgeva clienti come aziende con fatturato molto elevato e quindi già "informate" e nel caso dei mutui subprime ,il fenomeno ha coinvolto principalmente i desk proprietari delle banche e non la clientela al dettaglio. Sulla prima obiezione c'e poco da dire....mentre il caso dei mutui ha coinvolto i clienti che avevano acquistato fondi comuni di investimento della categoria liquidità che erano esposti come investimento a obbligazioni derivanti dalla cartolarizzazione dei mutui subprime.; questo problema è più complesso perchè coinvolge anche le varie autority che hanno permesso un inserimento di tali prodotti in fondi che tradizionalmente dovrebbero essere "tranquilli".Penso che la risoluzione più semplice sia dettata da un consiglio di "vecchia data" per i risparmiatori:è praticamente impossibile,per esmpio, che un fondo di liquidità possa rendere il 10%(in euro)quando i tassi sono al 4%.La domanda che si dovrebbe SEMPRE porre il cliente è la seguente:come fà a rendere così tanto?Fermo restando che di "geni" della finanza ce ne sono pochi e sopratutto NON fanno beneficenza al pubblico questo 10% DEVE suonare come "campanello di allarme" per un investimento che nasconde insidie e "trabocchetti"!!!

domenica 26 agosto 2007

Recepimento MiFid



Il preconsiglio dei ministri del 28 agosto sancirà presumibilmente il recepimento della direttiva MiFid da parte del governo italiano. Il testo del provvedimento arriva alla fine di un lungo e travagliato percorso e segue l'ammonimento della Commissione Europea (fine giugno) di una eventuale procedura di infrazione in caso di non recepimento nell'arco di due mesi(scadenza fine agosto).In contrapposizione le associazioni italiane di categoria premono invece per un allungamento dei termini di adeguamento italiano al fine di favorire le istituzioni nazionali(sul fronte dell'adeguamento funzionale).

Penso proprio che la traslazione dei tempi di recepimento della MiFid e del termine stesso NON avverrà e saremo tutti costretti ad affrettare il nostro rientro dalle vacanze(anche "mentale")al fine di adeguare prontamente i processi organizzativi e operativi delle istituzioni finanziarie che ci riguardano perchè oramai il 1 Novembre 2007 si avvicina ....

martedì 14 agosto 2007

Vigilanza Banca d'Italia e MiFid






Particolarmente interessante è la notizia di questi giorni che Banca d'Italia,nell'ambito di una riorganizzazione del settore Vigilanza, ha istituito una nuova divisione denominata "banche-clienti"; quello che risulta evidente è la maggiore attenzione dell'autority ai temi riguardanti l'educazione finanziaria nei confronti del pubblico e in maniera specifica i rapporti tra istituti di credito e clientela stessa. Nella fattispecie questo nuova metodologia di "approccio preventivo" adottata da Banca d'Italia,è la logica conseguenza della direttiva MiFid che prevede, in maniera chiara e specifica, che le aziende di credito si facciano carico di una informazione il più possibile completa nei confronti della clientela.

giovedì 9 agosto 2007

Mutui subprime,Abs,Cds,CDO....e la MiFid



L'accostameno è azzardato, ma si sà l'estate è "foriera" di idee strane e di mercati altrettanto imprevedibili. Non altrettanto si può dire della crisi americana sui mutui subprime che si stà espandendo su tutte le borse mondiali; già a febbraio la crisi era nota ed altrettanto improbabili erano gli "spread" risicati degli bond speculativi nei confronti dei corrispondenti titoli di stato.Non è compito di questo blog fare "dietrologia" sterile sulle crisi dei mercati finanziari nè trovare soluzioni immediate, ma credo sia possibile usare un pò di fantasia per cercare di trovare delle soluzioni all'interno della MiFid (o almeno "stimolare" il dibattito tra operatori). Ci provo: è azzardato ipotizzare la creazione di outsiders finanziari di un Mtf dedicato ai bond ad alto rendimento o agli Abs,Cds,CDO? Cosa comporterebbe un mercato di tale portata? Alla risoluzione del problema della liquidità su tali strumenti che stà "falcidiando" le quotazioni di tali strumenti(e dei fondi collegati ad essi).Ma il problema non è di semplice soluzione infatti noi tutti operatori e traders conosciamo le difficoltà di "fare posizione" su titoli pericolosi e non molti sono disposti a farlo( e difficilmente in Italia). Bisognerebbe coinvolgere nuovi "attori" come hedge funds, grosse case di invistimento cioè cercare di "istituzionalizzare" tutti i "falchi" della finanza e questo NON è per niente semplice. Certo se fossi un hedge fund manager sarei "stimolato"nel fare trading direttamente(magari in forma anonima)su un Mtf di cui sarei pure azionista per il quale finalmente potrei fare ricavi(si spera) sia dal trading sia dall'intermediazione sui flussi di ordini!!!

Il dibattito è aperto......

martedì 7 agosto 2007

La funzione "Market Supervision" nella MiFid

La funzione di Market Supervision all’interno d un SSO (e di un futuro Mtf) ricopre un ruolo fondamentale ,ma alla gran parte del pubblico,ancora non sufficientemente chiaro;la motivazione è nell’esiguità di posizioni attualmente preposte in Italia(Borsa Italia,Tlx,Retlots).La funzione è il “fulcro” dell’attività di negoziazione e sicuramente subirà un incremento di “popolarità” con l’avvento della MiFid. L’attività si esplica sinteticamente nelle seguenti funzioni:
-svolgimento delle funzioni di ammissione,sospensione e esclusione degli intermediari, dei market maker e degli strumenti finanziari
-controllo dei documenti di quotazione (prospetto,offering circular)in particolare della verifica dell’inesistenza di clausule che limitano la piena circolarità del titolo tramite informazioni dagli infoproviders e dalle clearing houses
-verifica della congruità delle schede prodotto
-ricezione delle domande di ammissione di strumenti finanziari e procedura di ammissione o di rifiuto degli stessi con eventuali comunicazioni ai richiedenti
-ricezione delle domande di ammissioni di nuovi market makers e procedura di ammissione degli stessi al mercato stesso
-vigilanza sul mercato e eventuali esclusioni di strumenti finanziari e/o market makers per violazione del regolamento
-segnalazione alle autorità di vigilanza di ammissione strumenti finanziari o esclusione.

mercoledì 1 agosto 2007

Si alla proroga MiFid?Un caso italiano....


Ho voluto immaginare questa notizia di stamane con il simbolo dell'euro, in quanto è la conferma di quanto succede in Italia a livello di "NONuniformità" di vedute con gli altri stati membri . Il precedente articolo era "focalizzato" sul parere dei rappresentanti di Consob in audizione alla commissione Finanze della camera circa la priorità di un puntuale recepimento della MiFid(1 Novembre 2007). A fronte di questa dichiarazione si "sovrapponeva" il parere di Assosim di estensione della fase transitoria per quanto riguarda la contrattualistica(adeguamento alla MiFid) in essere agli intermediari. E' notizia odierna che la commisssione Finanze ha chiesto al Governo un periodo transitorio più lungo per l'adeguamento "amministrativo" in particolare con la proposta di concedere un "lasso temporale" di nove mesi dopo l'approvazione del decreto il quale potrebbe essere già approvato in via definitiva con la riunione del consiglio dei ministri di venerdì prossimo. Onestamente si può tranquillamente dichiarare che se la proposta venisse accettata, sarebbe una "boccata d'ossigeno" per gli intermediari; altrettanto chiaramente ,a mio modesto parere, si può evidenzare il "cronico"ritardo italico nel recepire norme nel suo insieme in tempo utile o almeno alla pari con gli altri paesi. Come già evidenziato parecchie volte, questo non fà altro che peggiorare il nostro vantaggio competitivo rispetto ai nostri diretti concorrenti con il fondato rischio di ulteriori posizioni nel business finanziario.